Museo Minimo
“CODICI”
Mostra Personale di Fernando PISACANE
A cura di Roberto Sanchez
dal 9 al 30 dicembre 2022 – ore 16.00-20.00 . Vernissage 9 novembre, h 18.00
Fernando Pisacane: Tra Cosmo e Caos
Guardando le opere di Fernando Pisacane mi sono poste delle domande dove sta andando l’uomo, da dove veniamo perché siamo su questa terrà? Perché l’uomo continua combattere da quando è nato il mondo? Come mai l’uomo è arrivato a tutto questo? E quale è il rapporto con la società contemporanea? L’orgogliosa scienza è in allarme dopo avere, in quest’ultimo secolo,poderosamente sviluppato la tecnologia per favorire la sopravvivenza ed il benessere della razza umana sul pianeta, considera ora con angoscia i probabili, immanenti ed apocalittici traguardi del pur meraviglioso progresso. Lo stupefacente miracolo industriale e consumistico realizzato dagli apprendesti stregoni ha fatto si che tutto questo si potesse trasformare in una tragedia totale.
Abbiamo creato forse un futuro che non conosciamo dove una catastrofe sta minacciando l’uomo, che pure avendo superato l’usura di milioni di anni? Sul bel pianeta che speravamo di trasformare in un incantato si addensano procellose nubi e i socio-ecologici annunciano esterrefatti che siamo giunti, purtroppo, ad una svolta delle possibilità umane di abitare sulla Terra. La situazione è paradossale: l’uomo deve sopravvivere al suo stesso potere, alla civiltà che ha perseguito e scatenato. La scienza si è rivelata un cavallo di Troia: assistiamo, delusi e smarriti, al suo tradimento. La tecnologia, applaudita come elisir per una vita senza dolore è invece un veleno che circola e nel contempo forse ci uccide. Coloro che avevano sollecitato lo spreco come fattore costruttivo per lo sviluppo economico, ci preparano un avvenire forse di miseria, dove il panorama terrestre si prospetta affollato da uomini affamati e perseguitati da epidemie, intrappolati e sistemati senza scampo nelle nostre città che con il tempo sono divenute megalopoli-lagers. Solo da qualche nno l’uomo forse si era accorto che la sua sfrenata corsa verso la felicità e la comodità verso il paradiso, turbando inevitabilmente l’equilibrio della natura, non era che un precipitare verso l’auto sterminio. Attente cassandre annunciano che l’ambiente è ferito, che la biosfera è in pericolo mortale, che sui continenti deforestati i fiumi impazziscono e muoiono, che le pianure diventano silenziose e i deserti avanzano: già romba sull’umanità che follemente si moltiplica. Voci coraggiose e responsabili si sono polemicamente alzate per avvertire, per scongiurare ed accusare: chiedendo alla scienza, che ha peccato per mancanza di integrità morale, di porre rimedio, di approntare un salvagente e di prevenire il naufragio. L’elenco dei criminosi attentati alla sopravvivenza della specie e del suo ambiente è un rosario di orrori senza fine. Le acque sono state in gran parte uccise dai detergenti non biodegradabili, l’aria è inquinata dalle centrali di energia atomica e dai gas di scarico industriale, l’atmosfera è avvelenata dal diossido di carbonio della benzina, dagli scarichi delle macchine con evidenti ma sconosciuti effetti sul clima. I ‘grandi sistemi’ ai quali l’uomo ha affidato la propria organizzazione rischiano di entrare in crisi paralizzando intere comunità e provocando catastrofi, abuso dei pesticidi eliminando indiscriminatamente gli insetti e di recente da studi fatti e di articoli scientifici e da quando abbiamo visto per i telegiornali l’ape ha difficoltà nel produrre miele c’è uno sconquasso dell’ecosistema.
Come possiamo salvare il mondo? Attraverso ‘l’Arte’, con l’incontro con il dibattito Pisacane c’è lo descrive in modo emblematico, quando l’artista diviene tutt’uno con l’opera d’arte, ecco che nascela Coincidentia Oppositorum , le sue opere sono una ridda ubriacante di ossimori, di coerenti contraddizioni sono immobili tempeste, sono lampi di tenebra fatti di materia spirituale, sono funambolici giochi da tavolo di disequilibrato equilibrio, criptiche rivelazioni di un caos ordinato, superfici tridimensionali di levigata scabrosità, arcaiche narrazioni contemporanee, apollinee composizioni dionisiache, ricche, colte e preziose opere di semplice e disarmante povertà.
La forza primigenia e raffinata che promana da queste opere deriva proprio dall'innata capacità dell’artista di conciliare gli opposti per dar vita ad opere d'arte di sostanziale, corposa coerenza artistica ed eterea, originaria originalità. Le opere di Fernando Pisacane sono costruite sull'inquieto equilibrio tra Luce e Tenebra, Ordine e Caos, Forma e Materia informe, ebbene in tutti questi casi non è possibile non pensare a risvolti di tipo cosmogonico. Le opere di Fernando Pisacane si hanno espliciti riferimenti al libro della Genesi, quasi sempre dinnanzi ad uno di questi ci viene da pensare a quei momenti cruciali nella storia dell'Universo in cui la Luce è stata separata dalle Tenebre, le Terre dai Mari. Momenti che mitologie e religioni di tutti i tempi e in tutti i luoghi hanno raccontato molto spesso con immagini ed espressioni molto simili e che forse rappresentano un comune retaggio, profondo ed arcano dell'umana esperienza. Ma forse nel Macrocosmo si rispecchia il Microcosmo. Forse le cosmogonie raccontano, metaforicamente, soggettive, psicologiche ontogenesi. Forse dietro il conflitto tra la Luce e la Tenebra, tra il Cosmo e il Caos, si cela quello tra il Conscio e l’Inconscio e la nascita del mondo simboleggia la nascita del soggetto. Ed allora possiamo interpretare sotto una diversa luce il difficile, complesso, conflittuale rapporto tra la Materia allo stato puro, indistinto, indifferenziato e la Forma che cerca disperatamente di emergere, di imporsi, di imporre il proprio sigillo di razionalità o quanto meno di ragionevolezza sull’eterna rivale un rapporto tanto dialettico e necessario quanto problematico e violento. Nello scontro ineluttabile tra la Forma e l’Informe, spesso i confini tra aggressore e aggredito si confondono, i ruoli si rovesciano a ripetizione, così rapidamente che talvolta capita di smarrirsi e di non distinguere più l’una cosa dall’altra. Le opere di Pisacane raccontano anche questo quanto labile sia il confine che separa il Soggetto dall’Oggetto, l’Uomo dal Mondo che lo circonda. E quanto difficile, e doloroso, e per nulla certo, sia il processo di auto-definizione. L’artista mostra l’esito di questo titanico scontro, quanto piuttosto una fase, nel vivo del combattimento. Così colori e materiali che scompongono e ricompongono il piano narrativo appaiono come una vera e propria raffigurazione delle linee di forza e dei campi di energia che si sprigionano nel corso di questi eventi di autentica ontogenesi.
Giovanni Cardone
Orari di apertura:
lunedì, mercoledì ore 15-18/
martedì, giovedì e venerdì 9-12 / o appuntamento
Ingresso libero
Info e contatti:
museominimo@virgilio.it 3402558990 Sanchez Roberto
Reale Albergo dei Poveri (palazzo Fuga)- Napoli
“Napoli in scena”
Frammenti del sé
Mostra Collettiva di Alfonso Caccavale, Antonio Ciraci, Alessandra Maisto, Luciano Matera, Manuel Olivares, Roberto Sanchez, Fabio Spataro e Sergio Spataro”, a cura di Roberto Sanchez
Presentazione di Giovanni Cardone
Inaugurazione mercoledì 21 dicembre 2022, ore 18,30, fino al 21 dicembre 2022
Napoli in Scena
Frammenti del sé della Comunicazione e della relazione Umana
di Giovanni Cardone
“…Nonostante le diversità tra questi nove artisti che però sono accomunati dal linguaggio dell’arte, dal loro attivismo esasperato, dalla messa in discussione del limite tra oggettività e soggettività: questi sono solo alcuni degli elementi fondamentali della nascita di questa mostra. Tutto si trasforma in sostanze differenti ovvero: acqua, aria, terra, fuoco che rivelano così la loro essenza primordiale rievocando una dimensione archetipica e cosmogonica.
E sul rapporto intenso e fecondo tra luce e spazio si giocano sostanzialmente tutte le opere dei nove artisti in questa mostra. Tutto può accadere. Tutto sta per accadere. Il Tempo è sospeso, come un attimo prima dell’uragano. O un attimo dopo. Un istante che si dilata a dismisura. Prima, fuori, oltre il Tempo. Lo spazio del quadro cattura, condensa, sospende il Tempo. E tutto si fa Mito gesto, segno, e pensiero. Tutti questi artisti hanno saputo interpretare abilmente il passato il presente e il futuro con le loro opere.
Gli artisti sono :
Alfonso Caccavale, Antonio Ciraci, Alessandra Maisto, Luciano Matera,Manuel Olivares, Roberto Sanchez, Fabio Spataro e Sergio Spataro”.
Orari di apertura: lunedì, mercoledì ore 15-18/martedì, giovedì e venerdì 9-12 / o appuntamento
Ingresso libero
ALCHEMICO
Mostra personale di Fabio Spataro a cura di Roberto Sanchez
Inaugurazione venerdì 14 ottobre 2022, ore 18,00, sino al 31 ottobre 2022
Fabio Spataro ci offre opere ricche di autentiche sfumature emotive, che prendono forma attraverso il lieto contrasto tra le immagini e i vissuti interiori,a tratti ambigue e sfumate, e le cromie. Tutto diviene, in tale pittura essenziale, apertura al nuovo, “vita vissuta”.
Dietro (dentro) le opere l’eterna ricerca, i dubbi e le domande della tensione espressiva (l’artista tenta di “andare incontro alle cose stesse” direbbe Husserl), l’immediatezza del gesto e del segno intenzionale che gli permette di dialogare con il tempo vissuto:l’equilibrio esprime la domanda sull’essere autentico, l’apparente forma della fragilità e, al tempo stesso, il valore della vita reale.
Giuseppe Errico
Orari di apertura: lunedì, mercoledì ore 15-18/martedì, giovedì e venerdì 9-12 / o appuntamento
Ingresso libero
Tra sogno e realtà
Mostra Personale di Fabio Niola
A cura di Roberto Sanchez
dal 4 al 24 novembre 2022 – ore 16.00-20.00 . Vernissage 4 novembre, h 18.00
Da sempre la pittura di Fabio Niola oscilla tra raffigurazione e rappresentazione.
Egli è un poeta-pittorico dell’umanità, un’umanità che non viene osservata con lo spirito indagatore della analisi antropologica ma con una sensibilità partecipativa, piuttosto,quella appunto che nasce dalla rilevanza esperienziale di cui la pittura può farsi portatrice quando non decide di proporsi come mera esibizione di tecnicismi oppure di derive indebitamente semplificatrici. Guardando l'intera produzione di Niola colpisce la coerenza della ricerca, anzi i processi paiono chiarirsi e raffinarsi nel tempo. Accanto ad un procedere quasi semplicistico, si denota nel contempo una complessità dello studio, si ha un procedere dalla confusione verso l’ordine nella consapevolezza dell'indagine.
Con il tempo, lo sviluppo, la metamorfosi, presenta un moltiplicarsi di parti dissimili, ma anche un accrescimento della precisione con la quale tali parti sono contraddistinte l'una rispetto all'altra. I dipinti di Fabio Niola sono raffigurazioni di enigmi da decifrare, restituiscono la presa di coscienza storica e di una visione d'insieme della realtà, che presuppone il dettaglio, nel contesto metamorfico del presente ci svelano la cocente contemporaneità di un osservatore che ha colto nel segno l’eterno scontro-incontro tra l’artista e il narratore, emerge dalle sue opere un linguaggio da favola. Guardando le opere di Fabio Niola egli ci porta sempre in un mondo magico fatto di Sogno e Realtà.
Orari di apertura:
lunedì, mercoledì ore 15-18/
martedì, giovedì e venerdì 9-12 / o appuntamento
Ingresso libero
Info e contatti:
museominimo@virgilio.it 3402558990 Sanchez Roberto